Kvara is back per la gioia dei tifosi, dei fantallenatori…e del rinnovo!

La grandissima prodezza allo scadere di Khvicha Kvaratskhelia regala la vittoria al Napoli contro il Verona, facendo impazzire il Maradona. Non solo una marcatura da standing ovation: il talento cristallino del georgiano è finalmente tornato, pronto a esplodere come lo scorso anno

Sono le 16.42 di una domenica plumbea, con un filo di sole che timido fa capolino tra i Distinti e la Curva B dello stadio Maradona. La macchia azzurra delle casacche dei campioni d’Italia si fonde con quella gialloblù del Verona, in contrasto con il forte verde del campo e dello sventolio delle tante bandiere sugli spalti. Ci si aspettava una Napoli-Verona tranquilla dal risultato scontato per i partenopei? Assolutamente no, tanto meno che fosse una gara già vinta. Ma portarla sull’1-1 fino ai minuti finali, forse è davvero un po’ troppo in un periodo già di grandi incertezze. Eppure la squadra di Baroni ha assolutamente meritato di restare in partita, complice un secondo tempo giocato con grande carattere e ordine tattico, rocciosa in difesa e propositiva in attacco. Invece gli azzurri di inizio secondo tempo sono quasi irriconoscibili: chissà cosa è successo negli spogliatoi, con lo spirito assonnato dell’orario della pennichella post pranzo domenicale che ha preso il sopravvento. Ma sono le 16.42 e qualcosa nell’aria sta cambiando.

L’intuizione di Mazzarri si fonde con la forza della disperazione di una mossa ardita per la vittoria: Kvara passa al centro dell’attacco e dipinge gioia e magia, trovando la più bella delle reti nel finale

Mazzarri la prova a cambiare come può, richiamando i suoi uomini dalla panchina: Kvara resta in campo in una posizione inedita: adesso è al centro dell’attacco, punto di riferimento in un 4-2-4 che farebbe un baffo persino ad Oronzo Canà. Ma sono le 16.42 e il sole sta ormai scaldando un Maradona che dopo il gol subìto ha alzato inesorabilmente i decibel: un’altra partita non si può perdere e neanche pareggiare, adesso c’è un solo risultato possibile, la vittoria. Manca poco ormai al fischio finale e la magia si completa: il 77 fluente si insinua nelle trame avversarie e, con la testa bassa e il cuore ben aperto, trova la. traiettoria che finalmente supera Montipò, eroe di giornata. Palla a Kvaratskhelia e tutti ad abbracciarsi, è questo il mantra perchè tenetevi forte: Khvicha è tornato…o forse non è mai andato via.

Una stagione più altalenante con lo scudetto sul petto ma tra Nazionale, Champions e campionato Khvicha illumina il rettangolo verde di gioco con una ritrovata serenità dall’avvento di Mazzarri

L’attuale stagione di Kvara è all’apparenza il gemello svogliato di quella che lo scorso campionato l’ha consacrato campione d’Italia. Al suo secondo anno non solo al Napoli ma persino in Italia e in serie A, ha trovato all’ombra del Vesuvio un’immensa empatia, legandosi subito agli attuali compagni che lo sostengono come fratelli maggiori, guidandolo verso un cammino che lo può davvero scrivere nell’albo dei calciatori europei più forti e talentuosi di sempre. Eppure le capacità calcistiche non godono di un interruttore che si accende e si spegne: si appannano certo, se non guidate bene o se scavalcate dal nervosismo e dall’angoscia. E Khvicha questo lo sa bene, avendo vissuto il suo periodo con Garcia in maniera ancor più intensa dei compagni. Con Spalletti non aveva mai alzato la voce, non si era mai lasciato andare ad un gesto di stizza. Vero, ce n’è stato davvero poco modo ma i momenti in salita ci sono sempre. A inizio campionato il 77 sembrava essere un altro: stizzito, individualista, persino accigliato. Poi, la cura Mazzarri e l’empatia di un “padre di famiglia” che comprende ogni fase della stagione, ogni screzio, ogni malumore, cercando di curare tutto ciò che non va con il duro lavoro ma anche con il dialogo e gli abbracci. Ed ecco che passo dopo passo Khvicha è tornato, illuminando la 23^ giornata di serie A con una perla rara.

Tanti gli attestati di stima di tutta Europa, dei suoi compagni, degli ex giocatori del Napoli e dei tifosi che lo osannano. Da Kvaradona a Kvaraviglia fino a Kvaradisiaco per un urlo di liberazione che lo sospinge verso un futuro brillante… e un rinnovo da capogiro

Il day after di Kvara è stato davvero speciale: sui social spopolano gli attestati di stima a partire da allenatori, calciatori, compagni di squadra e anche ex Napoli come Kim che lo ha celebrato nel post che ha condiviso. Non segnava da due mesi e i fantallenatori lo sanno bene, grande protagonista nelle aste del fantacalcio in tutta Italia, croce e delizia con pochi assist e ancor meno gol. Ma era solo questione di tempo anzi, del momento perfetto e quello di domenica all’87’ è stato davvero una pennellata d’azzurro nella storia d’amore che lega sempre di più il campione georgiano all’ombra del Vesuvio. Perchè se i fantallenatori si stanno ricredendo e i tifosi ancor più innamorando, c’è una società da convincere ed è proprio il Napoli. Non ovviamente per decidere se trattenerlo ma quanto spingersi per legarlo ancora all’azzurro…e anche a lungo. Gli incontri ci sono stati, così come le proposte. Il prossimo avrà luogo tra qualche settimana, con la convinzione di non ricommettere gli errori della scorsa estate e di risolvere la querelle già prima del prossimo ritiro di Dimaro. Le cifre sono ovviamente altisonanti: ingaggio triplicato e prolungamento, mantenendo la promessa di diventare ancora grandi insieme e magari di candidarsi tra i nuovi leader dopo l’addio ormai certo di Osimhen. Mission impossibile? Assolutamente no: la concorrenza delle big d’Europa al momento è scacciata per preservare e coccolare ancora il tricolore cucito sulla maglia e perchè no, regalare alla città e ai tifosi serate meravigliose e indimenticabili come quella dello scorso 4 maggio 2023. In Khvicha we trust.

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