Il Napoli inizia a ragionare sul futuro della panchina, valutando l’eventuale conferma di Calzona e i profili che interessano per dar vita a un nuovo ciclo.
Molto dipenderà dal piazzamento degli azzurri a fine campionato ma analizziamo attualmente quali sono i punti di forza e quali da migliorare del neo tecnico partenopeo.
Nella settimana della sosta per gli impegni delle Nazionali, il Napoli ne approfitta per fare il punto sul presente e iniziare a programmare, per quanto possibile, il futuro. Difficile iniziare a farlo concretamente senza conoscere la reale posizione in classifica a fine stagione, se si dovesse riuscire a conquistare un piazzamento Champions, di Europa League o di Conference o persino se la prossima stagione dovesse essere senza Coppe. L’unica certezza è che sarà un nuovo inizio, con tantissimi cambiamenti pratici e l’ennesima rivoluzione in atto. L’ultima che c’è stata improvvisamente, causando paradossalmente anche un gran malcontento tra i tifosi, si è registrata nell’estate 2022, che ha portato poi a uno storico scudetto. Anche questa volta è un atto necessario per rimboccarsi le maniche e andare avanti, con l’intenzione di dar vita a un nuovo ciclo vincente e lasciar andare via tutto ciò che non può dare più nulla al progetto azzurro.
Le carte in regola per far sì che ciò accada ci sono veramente tutte: non solo l’addio ormai quasi certo di calciatori che hanno terminato il loro ciclo all’ombra del Vesuvio donando al club un buon tesoretto dal quale ripartire al di là del futuro in Champions ma anche la necessità di non perseverare negli errori di programmazione della scorsa stagione, ampliando sia la rosa che l’organigramma e inserendo delle figure societarie che possano fare da collante tra squadra e piani alti. Tutto ciò è possibile anche prima del termine della stagione in corso, con un’altra incognita che va assolutamente chiarita: quella della guida tecnica. Mister Calzona, in azzurro da giusto un mese, sta donando alla squadra nuova grinta e motivazioni ma il suo lavoro richiede tempo e dedizione. E se fosse proprio lui la chiave vincente del futuro del Napoli?
Il grande lavoro di mister Calzona sta migliorando step dopo step gli azzurri nella testa e nelle gambe ma per vedere una squadra che si esprima al massimo delle proprie potenzialità serve ancora tempo e lavoro.
Era il 19 febbraio quando a Napoli c’è stato l’ennesimo scossone di una stagione davvero incredibile Punto con un tweet contestuale, il presidente De Laurentiis in un sol colpo esonera Walter Mazzarri ed ufficializza Francesco Calzona, attuale CT della Slovacchia punto contratto fino al termine della stagione in accordo con la federazione Slovacca e la voglia di rilanciarsi in un ambiente che ben conosce essendo stato già vice di Sarri e collaboratore di Spalletti nel suo primo anno all’ombra del Vesuvio. Il calendario di partite tra campionato e Champions è veramente impegnativo eppure la scossa sembra esserci prima nella testa e poi anche nelle gambe. Tatticamente il Napoli è tornato a essere ordinato, figlio del 4-3-3 che tanto ama, con la naturale inclinazione nel fare ciò che sa meglio. Nonostante l’eliminazione dalla Champions, i piccoli passi in avanti nelle prestazioni sono evidenti: la squadra inoltre appare più compatta e serena ritrovando quel gruppo che tanto ha fatto la differenza nell’anno dello scudetto.
Anche nel big match contro l’Inter pochi giorni dopo la disfatta di Barcellona, si è visto un Napoli nettamente migliorato nel carattere e nell’impostazione tattica palesando solo in parte i difetti che l’hanno condannato nella prima parte della stagione ma limandoli una volta scesi in campo nella ripresa trovando poi persino il gol del meritato pareggio nel finale. Sono proprio i finali di partita ad essere spesso protagonisti per una squadra di carattere, che non molla mai. Perché come lo stesso Calzona ha ripetuto nelle conferenze stampa pre Champions ma anche in campionato “non firmerei mai per un pari perché siamo il Napoli, siamo forti e siamo i campioni d’Italia”.
Al Napoli gioverebbe la conferma di Calzona? In questo momento assolutamente sì ma ci sono alcuni aspetti da chiarire, in forte dissidio interiore tra l’integralismo sarrista e i rapporti con la Federazione Slovacca.
Ma al netto del presente, al Napoli gioverebbe la conferma di mister Calzona anche per il prossimo anno? Assolutamente sì in primis per proseguire lo squisito progetto tattico che ha dato via in questo mese molto positivo. L’idea di un gioco fluido e verticale basandosi sul possesso palla e sui perfetti meccanismi di ogni reparto, va assolutamente lavorato con dedizione e cura dei dettagli e per far sì che ciò accada serve tempo. Lo stesso che Calzona non sempre ha, a causa oltretutto dei suoi impegni con la nazionale Slovacca. In questi giorni infatti lascerà spazio ai suoi collaboratori che da giovedì prenderanno il suo posto a Castel Volturno. Tornerà all’ombra del Vesuvio così come Nazionali soltanto qualche giorno prima di Napoli-Atalanta, gara fondamentale per nutrire ancora qualche speranza di accedere alla prossima Champions League. Il rapporto con la Federazione quindi dovrà assolutamente essere chiarito per proseguire eventualmente la sua avventura in azzurro e non è scontato che lo lasci libero di giocarsi le sue chance con il club partenopeo dalla prossima estate post Europeo.
Volendo trovare ancora un pelo nell’uovo, lo stesso potrebbe essere l’integralismo sarrista. Calzona non ha mai nascosto la sua grande ispirazione ha Di Francesco, Sarri e Spalletti ma è soprattutto il gioco tra tutti dell’allenatore toscano ex Lazio ad essere il modello di riferimento del Napoli 3.0. Vero, lo abbiamo visto pochissime volte in panchina e con gli uomini contati ma sembra che anche l’integralismo sia il medesimo: consueto 11 titolare, consuete sostituzioni e qualche pecca in difesa sulla quale ha detto di dover lavorare ancora tanto con la squadra. Tutto lascerebbe quindi propendere verso la conferma, nonostante l’allenatore abbia già detto più volte in conferenza stampa che non è il momento di pensare al futuro. Ciò che più conta davvero in questo momento per il Napoli è assolutamente giocare al meglio le gare che restano in campionato sfruttando gli scontri diretti a proprio favore al Maradona. Solo con un presente radioso e un piazzamento Champions da raggiungere con le unghie e con i denti si potrà guardare all’estate con estrema serenità e fare le giuste valutazioni tra staff, rosa e ovviamente panchina.