Kvaratskhelia abbraccia l’azzurro: “Mi manca la mia Georgia ma anche Napoli è casa”

Khvicha Kvaratskhelia ha rilasciato una lunga intervista ai canali della Lega serie A in cui parla non solo della sua carriera ma anche del bellissimo legame con Napoli, dando qualche indicazione per il futuro.

Ci sono alcuni legami che sono segnati dal filo rosso del destino, che indica inesorabilmente non solo la strada giusta ma anche una forte connessione, che va oltre qualsiasi razionalità. Lo sa bene Khvicha Kvaratskhelia che nell’estate del 2022, in una piena rivoluzione azzurra ha scelto senza appello l’azzurro. No, non è stato un bivio scontato ma ben diviso tra razionalità e istinto, con il club partenopeo e l’ex ds Giuntoli che hanno fortemente creduto nel talento georgiano, battendo sul tempo la concorrenza. Eppure, dopo sole due stagioni non ancora terminate, sembra che Khvicha sia da tempo all’ombra del Vesuvio, limando già la sua timidezza che in campo diventa audacia e fuori si trasforma in tenera ed educata irriverenza. Uno scugnizzo dal cuore d’oro, e chi lo conosce giura che anche con gli amici è così come sembra davanti ai riflettori: semplice, umile, generoso, sorridente.

Dalla Dinamo Tblisi alla Dinamo Batumi sono passati cinque anni e non poche difficoltà, in una terra falcidiata dalla paura e dalle preoccupazioni della guerra. Nel marzo 2022 ha rescisso infatti il suo contratto in Russia per una situazione familiare molto delicata, ricevendo numerose intimidazioni dopo l’inizio della guerra contro l’Ucraina. Quale miglior momento per cambiare aria, già cercato fortemente dai top club d’Europa, annunciando soltanto qualche mese dopo, il 1 luglio 2022, il suo arrivo in azzurro. In pochi lo conoscevano realmente, in tantissimi ne avevano sentito parlare bene, molto bene. Ma si sa, nel calcio il padrone sovrano è sempre e solo il campo, l’unico a dover emettere il suo giudizio supremo. E lo stesso rettangolo verde di gioco, con i suoi tempi seppur brevi ha emesso tanti verdetti tra sorrisi, magie, incantesimi e uno storico scudetto che porta anche la sua firma, eletto mvp azzurro del mese in corso in serie A.

Il 77 georgiano ha parlato ai microfoni della Lega con parole ricche d’amore: “Napoli è casa, la Georgia mi manca ogni giorno ma all’ombra del Vesuvio ho trovato dei tifosi che mi amano e mi hanno sempre sostenuto”.

“Mi manca la mia Georgia ma anche Napoli è casa”. Inizia così la lunga chiacchierata dell’attaccante azzurro ai microfoni della Lega serie A, lasciandosi andare a qualche emozione in più, lui che è così bravo a mascherarle e che eppure, sono colonna portante della sua esperienza partenopea. “I tifosi mi hanno sempre sostenuto sin dal primo giorno, si vede che sono felici quando seguono il calcio e il Napoli, sono molto grato per il modo in cui mi amano e tifano per me. Il calcio è la mia vita, tutto qui. Giocavo con i miei amici in strada sin da piccolo, sono cresciuto ma sono rimasto con lo stesso entusiasmo e con la stessa voglia di divertirmi. Mi hanno dato l’ispirazione per tantissimi momenti della mia vita, sin dall’Accademia della Dinamo Tblisi quando avevo 11 anni e sono rimasto lì per 5 anni aiutando tanto nella crescita di uomo e professionista. Guardavo sempre la serie A e ammiravo i difensori italiani, forti e tecnici. Ma il sogno è stato giocare lì dove lo ha fatto Maradona e ne sono onorato, è il più forte di tutti i tempi, lo dice anche il mio papà”.

Credits Lega serie A

“Amo la pasta e la pizza, aggiungerei solo qualche piatto tipico georgiano e la cena perfetta con la famiglia è servita”, prosegue Kvaratskhelia, che si racconta un po’ anche lontano dal campo. “Le vedute e i panorami di Napoli sono stupendi, mi emozionano sempre. Per far sì che il supporto dei tifosi sia ripagato mi alleno tantissimo, in particolar modo sulla tecnica e sulla concentrazione, perfezionando tiri e skill e battere così i difensori avversari. Non avrei mai immaginato che un giorno potessi vincere lo scudetto in Italia ed è successo davvero, poi al mio primo anno qui, qualcosa di inimmaginabile. Quando abbiamo vinto ufficialmente e siamo tornati al Maradona contro la Fiorentina per la premiazione, ho indossato la bandiera della Georgia, la mia terra, perchè da lì tutto è partito e ne sono davvero riconoscente”.

Un Kvaratskhelia molto semplice che ama la pasta, la pizza ma anche i piatti georgiani e che si diverte con gli amici e la famiglia, fino alle emozioni dello Scudetto.

Ovviamente, le emozioni si fanno ancora più forti quando il 77 azzurro racconta dello scudetto dello scorso anno. Un sogno ad occhi aperti che ripercorre con la stessa emotività di 365 giorni fa, momenti celebrati poi da un film in uscita nelle sale a maggio: “Il momento più epico della scorsa stagione è stata la vittoria a Torino contro la Juventus all’ultimo respiro. Sapevamo di essere a un passo dal diventare campioni e quando siamo tornati, all’aeroporto c’erano migliaia di tifosi in festa. Un momento incredibile, che non si riesce a raccontare con le mere parole, la città a notte fonda era viva, erano tutti in strada a festeggiare: è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Quando vinci una volta vuoi rifarlo subito, al più presto e do sempre il massimo in campo per far sì che ciò risucceda presto con il Napoli. Far parte di questa città e della squadra è qualcosa di eccezionale, voglio restare qui a lungo e se dovessi andarmene prima o poi mi mancheranno davvero troppe cose”.

I ricordi dello scudetto lasciano lo spazio a una stagione che non lascerà gli stessi ricordi ma maggiore amarezza per non essersi confermati tra i primissimi posti della classifica. Ma dopo un campionato altalenante in estate la società si rimboccherà le maniche per un progetto vincente e per voltare pagina, sicuramente insieme a Kvara. Le offerte dai top club d’Europa e d’Italia fioccano ma la volontà è quella di proseguire insieme, per scrivere ancora pagine splendide di calcio e ricordi. Vero, il rendimento è stato altalenante in quest’annata particolare, come quello di tutta la squadra ma la classe con cui confeziona delle giocate difficili e suggestivi descrive bene le potenzialità di un classe 2001 incredibile, che davanti a sé ha ancora tantissimi margini di miglioramento. Il diktat è insieme per l’azzurro, per provare a vincere insieme ancora un incredibile scudetto.

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