Le scorie di Barcellona-Napoli si riversano sul big match contro l’Inter: Osimhen si ferma e la prevendita ospiti è un flop

Barcellona-Napoli non ha soltanto sancito l’esclusione degli azzurri dalla Champions e dal Mundialito per club ma ha anche raffreddato lo spirito dei tifosi delusi dopo il ko e l’ennesimo momento in salita.

Ce la si aspettava completamente diversa questa settimana. L’impresa di Barcellona avrebbe dovuto regalare al Napoli un ulteriore slancio verso il cammino in Europa, per rendersi protagonista al prossimo affascinante Mondiale per Club e soprattutto ampliare la curva dei sorrisi partenopei per affrontare al meglio il big match di domenica al cospetto della capolista Inter e rilanciarsi per il rush finale attentando alla zona Europa che conta. Dopo l’altisonante ko del Lluìs Companys di Montjuic invece, l’aria all’ombra del Vesuvio è tornata ad essere più pesante, portando con sé anche nei giorni successivi le scorie di un Barcellona-Napoli che invece di un punto di svolta, è stato l’ennesimo macigno partenopeo.

Una sconfitta agli ottavi di Champions contro la corazzata Barcellona era tra le ipotesi al momento del sorteggio: ciò che però non è andato giù ai tifosi è stato l’atteggiamento particolarmente rinunciatario e superficiale di Di Lorenzo e compagni in particolar modo nella prima mezz’ora della gara in Spagna, con il doppio vantaggio in tre minuti prima firmato da Fermin Lopez e poi da Cancelo. La rete di Rrahmani alla mezz’ora ha dato via a un momento più propositivo degli azzurri che li ha portati a sbilanciarsi nel finale di gara, non trovando il gol dell’eventuale pari e subendo quello della disfatta definitiva da parte di un Lewandoski non brillante ma sempre cinico e risolutivo al momento giusto. Insomma, se da un lato bisognerebbe ancora leccarsi le ferite, dall’altro non c’è tempo per farlo perché domenica si fa già visita alla capolista Inter per un altro big match da non sbagliare.

Gli errori commessi contro Juventus, Torino e Barcellona devono servire da lezione per la squadra di Calzona chiamata all’ennesimo big match domenica sera contro l’Inter, sfida tra squadre deluse e ferite.

Lo avevamo già scritto nel post gara contro la Juventus: questo Napoli non poteva permettersi di commettere contro il Barcellona gli stessi errori visti negli ultimi match di campionato, al di là dei risultati diversi. Non capitalizzare le tante occasione create aggiungendo anche un pizzico di sfortuna, non sfruttare i calci da fermo, palesare confusione tattica e nervosismo, non essere compatti a centrocampo, non avere le idee giuste in attacco. Insomma, si poteva anche perdere ma così rende i tifosi nuovamente delusi e sconsolati, con un passo indietro rispetto a quanto visto di buono nelle ultime settimane, che ha fallito però clamorosamente la prova del nove.

Credits Fc Inter, Facebook

E di prova del nove ce n’è subito un’altra: si tratta della capolista Inter che ospiterà gli azzurri a San Siro proprio domenica sera, per un big match tra ferite ed escluse in Champions, dal destino però ben diverso in campionato. Se i nerazzurri sono la sorpresa indiscussa di questa stagione confermandosi un’incredibile corazzata da 70 gol siglati e soltanto 13 subiti, il Napoli è da annoverarsi sicuramente tra le delusioni, scucendosi lo scudetto dal petto matematicamente già alla 28a giornata. Il percorso dei padroni di casa verso il tricolore è ormai in discesa ma l’esclusione dal prossimo turno dell’Europa che conta potrebbe essere un monito in più per concentrarsi solo sulla serie A, raggiungendo in fretta l’obiettivo prefissato.

Contro l’Inter quasi senza tallone d’Achille serve un Napoli quasi perfetto ma al momento la prevendita del settore ospiti va a rilento insieme allo stop di Osimhen.

Contro la corazzata Inter, ferita e con l’immensa voglia di riscattarsi in campionato ma altresì stanca dai tempi supplementari e i calci di rigore contro l’Atletico Madrid, servirà un Napoli in formato almeno “quasi perfetto”. Che riesca ad essere compatto e roccioso senza concedere troppe occasioni agli avversari, capitalizzando quelle create. Ma le brutte notizie non vengono mai da sole: la prima è che Victor Osimhen potrebbe non essere del match, fermatosi oggi in allenamento per un affaticamento muscolare, svolgendo lavoro personalizzato in campo. Ancora 24 ore per decidere chi sarà il titolare dell’attacco, con il nigeriano che, se non in forma, potrebbe entrare a partita in corso lasciando spazio a Raspadori o Simeone.

Ma non solo: anche il settore ospiti di San Siro fa fatica a decollare. Se gli altri settori sono praticamente sold out con piccole fette ancora da completare negli anelli più costosi rosso e arancio, quello dedicato ai supporter partenopei vanta soltanto 1500 tagliandi già acquistati su una disponibilità di 4500. Le motivazioni possono essere due: la prima è il divieto di vendita ai residenti in Campania che in altre occasioni però, non ha rappresentato un grosso problema, lasciando spazio all’ampia fetta di residenti al Nord, a Milano e nelle città del centro Italia. Altresì, si può pensare a un secondo impedimento, quello del cuore: dato l’orario di domenica tardi e il weekend terminato ma soprattutto il momento in salita dei partenopei, forse molti tifosi non sono motivati a supportare la squadra in trasferta con un ricco investimento di tempo e denaro. La prova del nove però sarà Napoli-Atalanta al Maradona: solo lì si avrà il reale sentiment di una pizza delusa sì, ma pur sempre innamorata.

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