Adam Mohamed Ounas, calciatore algerino classe 1996, ha militato tra le fila del Napoli nelle stagioni 2017-8, 2018-19, 2021-22 e 2022-23 (ceduto a fine agosto ha giocato quindi solo le prime due partite). L’esterno arrivò dal Bordeaux con tante belle speranze. Queste però non sono mai state messe in atto durante le sue stagioni in azzurro.
Esterno d’attacco (predilige la fascia destra i un attacco a 3) molto abile nel dribbling e dotato di grande velocità. Arrivò alla corte della squadra partenopea a soli 21 anni. Giocatore ancora acerbo ma dotato di talento cristallino. Il suo fisico però rappresentava la principale difficoltà. Troppo esile per un campionato come la Serie A dove i difensori giocano e difendono senza fronzoli aiutandosi appunto con il fisico e con l’esperienza. Due caratteristiche che mancavano completamente ad Adam Ounas. Nonostante questo le prime impressioni non furono poi così male. Dopo un anno di assestamento, nella quale collezionò soltanto 7 presenze, venne impiegato con maggiore frequenza nella stagione successiva. Chiuso ovviamente nelle gerarchie dalla presenza di un certo Josè Maria Callejon, Ounas aveva il ruolo di riserva di lusso.
In effetti le sue presenze, per la stragrande maggioranza, si sono verificate subentrando dalla panchina per far rifiatare l’ex Real Madrid. Iniziò però ben presto ad entrare nei meccanismi degli azzurri tanto da imparare dallo stesso esterno spagnolo alcuni movimenti di cui era un maestro (si chieda a Stefan Radu della Lazio). Così nella sua seconda stagione napoletana colleziona ben 18 presenze e 3 gol in campionato, 2 presenze in Coppa Italia, 2 in Champions League e 4 in Europa League dove segnò anche una rete. In Europa League era arrivata anche la sua prima rete con la maglia azzurra l’anno precedente nei sedicesimi di finale contro i tedeschi del Lipsia.
Ounas e il gol della speranza
C’è però un episodio specifico per la quale il calciatore algerino divenne, almeno per un periodo, il beniamino della tifoseria. Era l’8 dicembre del 2018 ed il Napoli era saldamente al secondo posto e si apprestava a sfidare il Frosinone allo stadio (ex) San Paolo prima di giocare in Champions League contro il Liverpool per un match delicatissimo. Il piano di Carletto Ancelotti era quello di far riposare alcuni big, tra questi proprio Josè Maria Callejon. Al suo posto fu schierato dal primo minuto Adam Ounas. Scelta azzeccatissima del tanto criticato allenatore ex Milan. Il Napoli iniziò alla grande passando in vantaggio dopo soli 7 minuti con il centrocampo polacco Piotr Zielinski. Il trequartista sfruttò una mischia in area per sparare un diagonale che non lasciò scampo all’allora portiere del Frosinone, Sportiello. La rete del 2-0 arrivò invece al minuto 40 e porta la firma di Ounas.
Koulibaly interrompe un lancio lungo della difesa ciociara e fa ripartire velocemente l’azione azzurra. Il pallone arriva quindi ad Ounas quando si trova poco oltre la metà campo. L’algerino supera, con un dribbling secco, un giocatore del Frosinone e lascia partire un mancino che si va a concludere all’incrocio dei pali, Sportiello neanche ci prova. Un gol arrivato da quasi 30 metri che dà fiducia alla squadra e soprattutto ad Ounas che continua a migliorarsi e ad avere maggiore fiducia nei propri mezzi. Un gol che resterà negli annali per la sua rara bellezza. La partita terminerà poi per 4-0 con la doppietta di Milik (il primo gol arriva di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo mentre il secondo con un tap in su un tiro cross di Ghoulam.
Il secondo biennio di Ounas al Napoli
Dopo la seconda stagione con la maglia azzurra Ounas, in accordo con la società, decide di cambiare aria e accasarsi di nuovo in Francia, questa volta al Nizza. Il trasferimento avviene con un prestito oneroso di 2,2 milioni di euro e riscatto fissato a 19. Purtroppo l’esterno offensivo non riesce ad imporsi in Ligue 1 e la squadra francese decide di non acquistarlo a titolo definitivo. Da lì il nuovo prestito, questa volta al Cagliari dove giocherà solo 7 volte fino agennaio, mese del nuovo prestito, quello più fortunato, al Crotone. Con i calabresi riesce ad imporsi e segnare 4 reti in 15 partite. Sin dal primo giorno era diventato l’arma per la salvezza di Falcinelli e co.
L’esperienza a Crotone e, complice l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli, portano la società partenopea a optare per farlo rimanere in azzurro. Spalletti resta molto colpito dal suo talento cristallino e pian piano lo inserisce negli schemi dandogli sempre più minutaggio e facendolo partire spesso titolare in Europa League dove riesce a mettere a segno due reti in 6 partite. In campionato invece colleziona comunque un buon bottino con 15 presenze ma senza mettere a segno nessuna rete. L’anno successivo, la sua quarta stagione con il Napoli, dura soltanto due settimane. Gioca da subentrato le prime due partite del campionato, quelle di agosto per poi trasferirsi al Lilla dove gioca tutt’ora.